venerdì 25 giugno 2010

"Terra straziata" (giugno,26 2010)

Terra straziata
lacerata nelle viscere
che ancora non molli
ancorando le radici
dei tuoi alberi martoriati
alle rocce
con la tenacia di chi non si arrende.
Con un moto di ribellione
fili d’erba ancora sbucano
con forza e coraggio
dalle crepe di un terreno arido.
Uomini scavano
il tuo profondo e ti feriscono
ripetutamente.
Uomini strappano
i tuoi manti di foglie
scardinando i tuoi tronchi.
Alti camini sbuffano
nubi di veleno nei tuoi polmoni.
Pompe risucchiano
dalle tue viscere
pece nera
e la riversano nei tuoi abissi
un tempo cristallini.
Ti arrabbi.
Ti rivolti.
Con movimenti assassini
avverti.
Con rutti di rabbia
che rimbombano dai tuoi condotti
lanci messaggi
che nessuno ode
se non chi ne sarà vittima.
Questo strazio non appaga
gli esosi
che ciechi
nella corsa all’avere
proseguono
misfatto su misfatto
a nascondere le loro imprese
dietro falsi principi
di un benessere collettivo
insensibili alla morte procurata.
E uomini abbassano il capo
e donne hanno lo sguardo spento
e bambini non hanno più
la forza per piangere
relegati all’ultimo posto
della scala dei diritti
vengono ignorati
e abbandonati alla loro
fame di giustizia.

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