sabato 26 giugno 2010

“Ascolto” (giugno, 26 2010)

Sono qui
vicino a te
Sento il tuo respiro
Ascolto i tuoi pensieri
che sono simili
a quelli che sono stati i miei
Respiro lento tranquillo
navigatore del conosciuto
capitano sereno delle certezze
che io vorrei ti fosse sempre al fianco
Respiro gaio frizzante
portantina di aspettative
capitano solleticante di novità
che io vorrei poter interrogare
Respiro corto affannato
oratore di paure
capitano di sofferenza
che io vorrei deviarne il tratto
Sento il tuo respiro
come capisco ogni suo fremito
Ascolto i tuoi pensieri
che sono simili
a quelli che sono stati i miei
Ma c’e un tempo
il tempo del verbo
il mio è al passato
si è già compiuto
mentre il tuo è il presente
Farne scelta
ti spetta di diritto
Io sono qui
vicino a te
e ascolto.

venerdì 25 giugno 2010

"Terra straziata" (giugno,26 2010)

Terra straziata
lacerata nelle viscere
che ancora non molli
ancorando le radici
dei tuoi alberi martoriati
alle rocce
con la tenacia di chi non si arrende.
Con un moto di ribellione
fili d’erba ancora sbucano
con forza e coraggio
dalle crepe di un terreno arido.
Uomini scavano
il tuo profondo e ti feriscono
ripetutamente.
Uomini strappano
i tuoi manti di foglie
scardinando i tuoi tronchi.
Alti camini sbuffano
nubi di veleno nei tuoi polmoni.
Pompe risucchiano
dalle tue viscere
pece nera
e la riversano nei tuoi abissi
un tempo cristallini.
Ti arrabbi.
Ti rivolti.
Con movimenti assassini
avverti.
Con rutti di rabbia
che rimbombano dai tuoi condotti
lanci messaggi
che nessuno ode
se non chi ne sarà vittima.
Questo strazio non appaga
gli esosi
che ciechi
nella corsa all’avere
proseguono
misfatto su misfatto
a nascondere le loro imprese
dietro falsi principi
di un benessere collettivo
insensibili alla morte procurata.
E uomini abbassano il capo
e donne hanno lo sguardo spento
e bambini non hanno più
la forza per piangere
relegati all’ultimo posto
della scala dei diritti
vengono ignorati
e abbandonati alla loro
fame di giustizia.

mercoledì 23 giugno 2010

“Alla ricerca di quello che ho” (giugno, 23 2010)

Vivevo
al di là di quel mare
dove i sogni
non hanno limiti
e la vita appaga.
Avevo
il mondo tra le mie mani
e non ne coglievo
il bene.
Scrutavo gli orizzonti
cercando nell’infinito.
Volevo
cose che non sapevo
cose che credevo.
Partii.
Viaggiavo nelle albe
accompagnata dalle mie
aspettative
albergando
in notti con false lune
di cui gioire.
Affannata
viravo la mia barca
non trovando mai
la giusta rotta.
Accanita
issavo le vele
ma non riuscivo
a prender vento.
Lacrime di salsedine
ho pianto.
Poi
stremata dall’arsura
di un sole elettrico
ho mollato il timone
andando alla deriva.
Caldi venti si sono alzati
e correnti
benevole e protettrici
hanno governato per me
naufraga
la mia barca.
Infine
ecco aprirsi
al mio ritornare
l’approdo caro.
Ecco
rivelarsi al mio cuore
ciò ch’io cercavo
e non vedevo.

martedì 22 giugno 2010

“Eventi” (giugno, 22 2010)

Rincorri la palla,
che sfugge ribelle
al tuo gesto di fermo.
Raccogli il sasso,
che immobile attende
indifferente delle intemperie,
il tuo passaggio.
Ascolti i venti,
ora leggeri, ora fischianti.
Leggi pagine,
frementi sotto il tuo sguardo.
Accogli la luce,
che il tuo essere assorbe.
Partecipi nei campi
alla semina
ed alle messi.
Parli al mondo,
usando tutte le sue lingue.
Eventi della vita,
che articolano
la rotazione del suo tempo.

domenica 20 giugno 2010

“La scala dei ricordi” (giugno, 21 2010)

Seduta
sulla scala dei ricordi
a lungo ripensai
a momenti lontani.
Vidi volti amati,
ascoltai voci conosciute,
riprovai sentimenti
mai dimenticati
e piansi
piansi per gli errori fatti
e risi
risi per le gioie scambiate.
Udii dei passi
salire la scala
sentii una carezza
dolce
struggente,
non vidi
ma fui certa
che quella carezza
racchiudesse
l’essenza della vita.
La mia vita.

sabato 19 giugno 2010

“La coloreria” (giugno, 20 2010)

Conosci bambino
la “coloreria”?
La “coloreria”
ogni tristezza
fa scappar via!
Se sei triste
o solo annoiato
entraci dentro
vedrai il mondo colorato
Se c’e
uno strano pensiero
dentro al tuo cuore
prova a guardarlo
con un altro colore
ti aiuterà a sopportarne
il dolore
Se c’è qualcosa
che gira storto
nella “coloreria” si raddrizza
per magia!
Il mondo reale
che alle volte ci fa arrabbiare
o ci sembra indisponente
basta guardarlo
da un altro versante
E allora sapremo
che nulla va perso
Non sempre le cose
son come vogliamo
ma se le affrontiamo
con grinta e colore
le possiamo cambiare
per regalarci una vita migliore.

lunedì 14 giugno 2010

“Spighe mature" (giugno, 14 2010)

Dorate
le spighe
dondolano.
L’aria
soffia
calda.
La cicala
canta
tra il loro ondeggiare.
Domani
chicchi d’oro
dimenticati
ristoreranno
i passeri
e la cicala
si accontenterà
di uno stelo d’erba.

“Parole cucite” (giugno, 14 2010)

Come una sarta
cucio parole
parole d’estate
parole d’inverno .....
parole di ogni stagione
Come una sarta
rammendo dolori
imbastisco speranze
rinforzo sogni
confeziono idee
Uso stoffe
di ogni colore
di vario spessore
fili colorati
inserti fiorati
Come una sarta
prendo misure
seguo la trama
taglio
cucio
aggiusto la forma
Come una sarta
cucio parole
da indossare
per meditare.

venerdì 11 giugno 2010

“Non ho timore” (maggio, 17 2010)

Passato
è il tempo delle more mature
Trascorso
il Natale delle sorprese
Lontano
il chiacchiericcio sulle scale
Goduto
il danzar per le vie
L’andar del tempo
ha consumato i muri
e folate di vento
avvicinano il calar del sole
ma dolce
è il rimembrar dei sogni
di questa vita immensa
Curioso
è l’andar oltre il tramonto
alla scoperta di un nuovo viaggio.

“La bella stagione” (maggio, 17 2010)

Finalmente è arrivata
quell’arietta
calda e frizza,
che l’inverno
porta via
e mi dona
tanta allegria.
Spazza
l’ uscio,
spolvera
gli interni,
scuote
i tappeti
degli inverni
e
come per magia
la polvere
scappa via.
Spalanca
le finestre
al mondo intero
e mi fa gustare
la vita davvero.
Ecco,
la mia stagione preferita
finalmente
si è mostrata.
Persa
per strada,
quest’anno,
si era attardata
Ora giunta,
alla mia casa
alberga
per tutta la giornata
La mia stagione
preferita
è arrivata
ed io mi sento rasserenata.

giovedì 10 giugno 2010

“Parole nel dolore” (giugno, 7 2010)

Parole che accomunano.
Parole che uniscono.
Parole che non tolgono,
ma avvolgono il cuore
e cullano
il suo dolore.

“Penso a te” (giugno, 5 2010)

Penso a te
Che in mille sogni
ancora sogno
Che in mille luci
ancora vedo
Che in mille notti
ancora vorrei accarezzare
Che in mille albe
non potrei mai lasciare
Penso a te
Penso a me
Penso a noi
Noi di ieri
Noi di oggi
Noi da ritrovare
Noi da fantasticare
Noi da appagare
Semplicemente noi.

“Sempre per te” (maggio, 17 2010)

Guardo il cielo
e penso a dove sei
immersa
nei sogni
dell’universo
Parlo alle stelle
e parlo a te
che non mi sei bastata
E penso
a te
ancora
e ancora.

“I tuoi messaggi” (maggio, 13 2010)

Mi guardi
da sotto le lenti
dei tuoi occhialetti azzurri
La testolina
leggermente piegata da un lato
La piccola smorfia del labbro
mi sorride
con ironia
Il nasetto un poco arricciato
mi prende in giro
I tuoi occhietti allegri
mi guardano
canzonatori
Mi guardi
da sopra le lenti
dei tuoi occhialetti azzurri
La testolina
leggermente abbassata verso il petto
La fronte un po’ aggrottata
mi studia
con giudizio
Gli occhietti socchiusi
mi giudicano
bonariamente
La boccuccia leggermente tirata
mi ammonisce
con dolcezza
Nel tuo ancora
piccolo essere
sei mentore ignaro
mio monito
mia certezza
mio immenso amore.

“Il mio lago” (maggio, 10 2010)

Lago mio,
mio dolce lago
di te mi sono subito fidata
e alle tue acque mi sono abbandonata
Non nuotavo
mi intrufolavo in te
tra le tue alghe
che a barriera
limitavano il varco verso un mondo di sogni
Pesce Sirena Principessa dell’Azzurro
Dalla riva il mio sguardo
sorvolava l’argenteo riflesso
della tua superficie
carezzava le tue onde
raggiungeva altre sponde
e storie di viaggi lontani
confabulavano nei miei pensieri
Stormi di gabbiani
cavalieri del cielo
scortavano le mie emozioni
Ciottoli rosati erano i tesori
i miei desideri
che scrigno alcuno poteva contenere
Si tanto pregio
tu per me hai sempre avuto
e ancor oggi
passata la prima stagione
seduta sulla riva
respiro da te
ancora mille emozioni
e quando te lo chiedo
il dono più grande che sempre mi sai donare
è con il mondo di farmi pacificare.

“Qualcosa di me” (maggio, 6 2010)

“Qualcosa di me” (maggio, 6 2010)
Raccontami qualcosa di me
Quando son nata
E il nome della mia Fata
Le note allegre
di me bambina
Dei compiti fatti in cucina
Dei giochi inventati
dei passatempi improvvisati
Dei canti
dei balli
delle risate
Del pullman
che ci portava a scuola
e del fiocco blu
Delle chiacchiere
sdraiate sopra al lettone
coi pigiami
portati dalla Befana
Del bacio della buona notte
prima del sonno
accanto a mia sorella
e degli scherzi di mio fratello maggiore
che imitava uno spaventoso attore!
Raccontami qualcosa di me
della mia infanzia bella
Che questi ricordi
io porti nel cuore
fin da grande
per poterli consegnare
a chi
quando sarà nata
dirò il nome della sua Fata
e a chi
quando sarà nato
racconterò il mio passato.

“Sogno tradito” (maggio, 5 2010)

A passo incerto
traballante
procede per la via
incurante dello spazio
un Sogno Tradito
Solo
senza una meta
vaga per luoghi
Desiderio negato
Necessità privata
Dolore inflitto
Battito di cuore
agitato
impaurito
che non smette
di tamburellare
Occhi che raccontano
di sopraffazione
tradimento
aberrazioni
Fiducia tranciata
Volontà annullata
Non vede
non sente
perso nella sua desolazione
Si irrigidisce
e impaurito
rifugge
il braccio teso
dello sconosciuto amico
Confonde
la risposta di aiuto
con l’imposto tocco
che ha subito
Ma il suo cuore
reclama giustizia
si deve abbandonare
non ce la fa più
si deve fidare
Finalmente libero
nel confidare
tutte le oppressioni
impossibili da accettare.

“Cara sorella” (maggio, 4 2010)

Vi accettavate
Vi comprendevate
Vi confrontavate
Vi confortavate
Vi tendevate la mano
Vi tenevate per mano
Sdrammatizzavate
Ne ridevate
da compagni
di sventura
Stringevate i pugni
nella solitudine
Condividevate
la forza interiore
Spartivate
la sofferenza
come buoni camerati
Partecipavi
la speranza
Ci sostenevi
tu
nel dolore
al tuo dolore
E quando il viaggio
ha cambiato rotta
non lacrime
hai lasciato
ma sorrisi
in chi ti ha amata
Non rabbia
hai domandato
ma gioia
per la vita
Per chi è rimasto
sei nei ricordi
viva
nei tuoi insegnamenti
Per te
che sei in viaggio
è la pace.

“Il giorno” (aprile, 29 2010)

Lentamente se ne va,
stanco,
il giorno.
Arrivato
di buon’ora
con coraggio,
gioioso
d’esserci,
carico
di buon’umore,
nutrito
di aspettative,
trepido
dell’incontro,
intriso
del suo immenso
desiderio
d’essere,
esplorando
l’animo
del mondo
si è distolto
dai suoi
sogni,
immergendosi
dolente
nella verità
terrena.
Ed ora,
trafitto e cupo
senza consolazione,
lentamente se ne va,
stanco,
il giorno.
Pronto
a ritornare,
ancora una volta
domani,
carico
di luce,
determinato
a non arrendersi.

“Notte” (aprile, 28 2010)

Notte dolce
Fammi sognare
di un sogno
Desiderato
non temuto
Notte dolce
Fammi parlare
di un sogno
Costruito
non ideato
Notte dolce
Fammi ascoltare
di un sogno
Puro
non menzognèro
Dolce notte
mentore mia
Confido a te
le ansie
Affido a te
le speranze
E domani
quando la luce
del tuo mattino
rischiarirà i pensieri
Tutto sarà.

“Cara amica …” (aprile, 15 2010)

In questo momento
Tutto
sembra venire a mancare
Tutto
sembra perso
Turbine di sentimenti
Voragine di paura
Gola di dolore
Pianto
E poi?
E poi c’è
comunque
ancora
vita
Ti accorgi
che tu
sei
vita
della sua vita
e come procederai
nel tuo cammino
sarà
anche
frutto
di ciò
che lui ti ha donato
Il suo amore
che ti ha resa
grande
Così come sei
semplicemente
percorrerai la tua strada
con lui
al tuo fianco
nei pensieri
nel cuore
e allora
non più pianto
Serena sorriderai
certa della sua presenza.

“A te” (aprile, 12 2010)

Camminerai, camminerai e camminerai ancora
Ora a testa alta, ora a testa bassa
Ai tuoi occhi
Ora scintille di fuoco
Ora gocce di rugiada
Salirai le vette
Scenderai alle valli
Nella luce del sole
Nell’ombra della sera
Nel buio della notte
Assorbendo l’universo che ti gira attorno
Sentirai i rumori
Vedrai le luci
Scruterai i visi
Ascolterai le voci
Guarderai negli occhi
Toccherai le mani
Accarezzerai il corpo
Abbraccerai l’anima
Cullerai i cuccioli
Sosterrai i deboli
Insegnerai a volare
Gioirai
E farai gioire
Ti addormenterai
Appagata
Certa dell’amore
Che ti ha accompagnata
Nel tragitto della tua esistenza.

“Grazie” (aprile, 9 2010)

Risento le tue parole
Allora non ascoltavo
Comprendo adesso
il loro significato
Comprendo ora
come ti sei sentita
Certa di averti ferita
grata
per il tuo incondizionato amore
mi ripeto le tue parole
Le ignorai con la mente
ma il mio cuore le ha custodite
Ed oggi
plasmata dalle esperienze
della vita
mi rivedo in te
e ti sento
ancora
comunque
così vicina
così presente
così viva
come vorrei tu fossi
Grazie mamma.

“Il passare del tempo” (aprile, 8 2010)

Il passare del tempo
Apporta
Toglie
Modifica
i comportamenti
Gestisce
l'immediato
Accompagna
verso una meta
Fa tesoro
del suo scorrere
e custodisce
nello scrigno della nostra vita
i segreti a noi più intimi.

“Voglio vedere” (marzo, 28 2010)

Termina così
questa giornata
Il piacere
dell’arrendevolezza fiduciosa
di mio figlio
che nel sonno iniziato
tende le braccia al gesto
di infilargli la giacchetta del pigiama
che potrebbe appagare
la mia vita serena
nel mio mondo fortunato
mi sembra un’ inezia
perché negli occhi
nel cuore
porto il dolore
di ciò che ho visto
di ciò che ho sentito
le parole si sono articolate
il pensiero si è composto
e piangendo
così voglio dire:
Quando vedo e sento
E quel vedere e sentire
Mi strazia
Perché nefando e crudele
E quel vedere e sentire
Mi tormenta
Perché ingiusto e traditore
E quel vedere e sentire
Mi angoscia
Perché vedo e sento
Solo malvagità
Allora parlo
E se io parlo
E se tu parli
E se noi parliamo
E urliamo a squarciagola
Con rabbia
Per parte di chi
Voce non ha più
La richiesta di una giustizia negata
Nessuno potrà più negare
Nessuno potrà appellarsi all’ errore
Nessuno potrà più implorare assoluzione
Non potranno più
Non posso
chiudere gli occhi
voglio vedere
devo sapere
Non dimenticare
ma reclamare giustizia
E’ il solo modo
che ho
per difendere
Io che non imbraccio armi.

“Sorrido” (marzo, 28 2010)

Sorrido
anche quando ho il cuore gonfio
Sorrido
anche quando incontro il dolore
Che quando passerà mi avrà lasciato comunque un dono
Sorrido
per abbracciare, quando il dolore mi si presenta negli altri
Sorrido
per dirgli: “ci sono”.

“Libertà” (marzo, 27 2010)

La libertà individuale apporta accrescimento alla collettività
Libertà è rispetto
Rispetto è condivisione
Rispetto è scambio di idee, di conoscenze, di tradizioni
Libertà è ascolto, libertà è espressione
Libertà è rispetto di opinione
Libertà è insegnamento
Libertà è imparare
Libertà è partecipazione
Libertà è rispetto
Rispetto è attenzione
Attenzione è apertura
Rispetto è condizione
Libertà è impegno.

“Vita parallela” (marzo, 23 2010)

Mi tuffo
nei miei pensieri
nelle mie fantasie
Quando tutto tace
Parlo con me
Mi ricarico
Mi consolo
Faccio progetti
Programmi
che mai o solo in parte
porto a termine
Non importa
Sono momenti preziosi
E’ come se fossi
in una vita parallela
senza nulla togliere
alla mia vita reale
che beneficia
di queste scorribande interiori
Talvolta
sono semplici evasioni
altre
importanti veicoli di crescita.

“La Poesia” (marzo, 20 2010)

Sa trovare
parole
necessarie
ai nostri stati d'animo
Leggendola
percepiamo
il suo abbraccio
La mente
si intrufola
nell'alternanza delle sue parole
Le parole
della poesia
ci parlano
parlano
nel modo
in cui abbiamo bisogno
di ascoltarle
nel momento
in cui le leggiamo
Noi le leggiamo
ma sono le parole
della poesia
che ci leggono
Raggiungono
il nostro cuore
quando
è gioioso
sorridono
con lui
Quando
è assetato
stanco
lo dissetano
lo cullano
lo distolgono
senza pretesa alcuna.

“Però” (marzo, 9 2010)

Però
io ho anche imparato che.....
alle volte...
l'occasione la perdi se non hai aspettato.....
la speranza non produce solo illusioni....
e i miracoli sono la risoluzione inaspettata di eventi desiderati.

“Il Tempo” (marzo, 9 2010)

Prima, durante, dopo.
E' qui. Passa. Se ne è già andato.
Non puoi aspettarlo.
Non puoi corrergli dietro.
Semplicemente vivilo.

“Umiltà” (marzo, 14 2010)

Imparo
a non considerare
le insoddisfazioni
che talvolta mi disturbano
ma ad eleggere
le piccole gioie della vita
come un dono immenso.

“Otto marzo” (marzo, 8 2010)

Io non credo
nella parità
nel senso di
uguaglianza
perché
uguali
non lo siamo
Credo
in un riconoscimento
bilaterale
tra uomo
e donna
nell'apertura
nel rispetto
verso
le potenzialità
individuali
Credo
in un'organizzazione
di aiuto
di sostegno
per le pari opportunità....
...ma
se esistono
ancora
"ricatti"
come possiamo
creare
equilibrio
armonia
Come si può
sperare
in una convivenza
appagante
serena
dove
diritti
doveri
aspettative
necessità
desideri
vengano
riconosciuti al pari
sostenuti
e magari
incentivati?
...comunque...
darsi da fare
e non arrendersi
mai.

“Il silenzio” (marzo, 4 2010)

Il silenzio voluto
porta
ulteriore angoscia
a quella determinata
dalle atrocità
compiute dalla cattiveria umana
Se penso
al mio piccolo spazio nel mondo
mi sento una dea
ma mi illudo
di una felicità gratuita
Poi guardo oltre
e vedo
una realtà di minuscoli mondi felici
fluttuare
in un universo
di sofferenza giustificata
silenzi voluti
giustizia negata
E mi sento impotente.

“Un sorriso” (marzo, 3 2010)

Un sorriso
inaspettato
ricevuto da una persona
sconosciuta
mentre
mi incrocia per la via
mi regala
un senso
di benessere
che può cambiare
l'andamento della mia giornata
Mi piace
l'idea
che sia così
anche per gli altri
e allora
mi investo
della carica di "dispensatrice di sorrisi"
e mi sento bene.

"La mente” (marzo,1 2010– II vers. 6 maggio)

Vuole scappare
Scappa
Torna....
La mente
ha la straordinaria possibilità
di vagare
nell'infinito
Questo spaziare
è nutrimento
per il mio spirito
E’ argano
che solleva i pesi
E’ movimento
che aggiunge gioia
alla gioia della vita
E’ conferma
E’ fortuna
La mente lavora
produce pensieri
positivi
negativi
La mente
è un'altalena
dondola
oscilla
si muove
vive
e mi rende
viva.

“Incapacità di indignazione” (febbraio, 25 2010)

Rassegnazione
forte componente del vivere di tanti
Comodità
distoglie dal pensare
che qualsiasi cosa succede
al di fuori di un metro dalla nostra circonferenza
non è affar nostro
tanto chissà mai se a noi succederà
Disabituati
alla fatica
ci accontentiamo
Fatica
componente essenziale del cambiamento
Se all'unanimità
.... se in modo concorde
.... se contemporaneamente
Tutti
fermassimo la nostra indifferente quotidianità
per erigere un muro
con l'unione dei nostri singoli NO, NON CI STO PIU'!
Se.....

“ Persone, il mio pensiero” (febbraio, 24 2010)

...Persone
nessuno è
"però così...però cosà...però su...però giù"
Ognuno
con i propri pregi
ognuno
con i propri difetti
ognuno
con le proprie capacità
ognuno
con i propri limiti
ognuno
con la propria sensibilità
ognuno
con le proprie attitudini
Tutti siamo.

“Rispetto” (febbraio, 23 2010)

Non alzare
bandiera bianca
ma alzare
tutti
le nostre mani
non in segno di resa
ma per
contenere
sostenere
accompagnare
con la voce delle nostre coscienze
il grido di giustizia
di fratelli che
"..con la faccia stanca...il capo chino...il respiro sempre più affannato"
non alzano bandiera bianca
Per dire con forza
ascoltate
e capite
toglietevi di dosso
per un momento
i vostri convincimenti
ascoltate
e capite
vestitevi di umiltà
ascoltate
e capite
date credibilità alle diverse volontà
non è questione di bene o male
non si chiede di giudicare
ma di RISPETTARE.

“Follia” (febbraio, 23 2010)

Quale follia?
Follia che alimenta la forza interiore
nonostante tanto
nonostante tutto?
E' questa
follia
che rende un uomo
speciale
che lo eleva
al di sopra
di ogni male
Guardo a questa follia
con rispetto
e umilmente dico
io non conosco
forse non servo a niente
Ma se solo un poco
e brevemente
ho raggiunto un cuore
allora sarò riuscita.

“Se” (febbraio, 23 2010)

....se esistesse uno strumento
da applicare alla mia mente
per produrre manufatti di pensieri
diverrebbe una sorta di mitragliatrice
da tante sono le idee
che vi frullano dentro
....se il tempo
potesse essere direttamente proporzionale ad esse
sarebbero a mia disposizione mille anni
per poterle realizzare.......

“Per te, che non posso più abbracciare”. (febbraio, 7 2010)

Mi manchi
mi manchi adesso
più di ieri
più di quando.
Mi manchi adesso
nella maturità
nella necessità
nella conoscenza
nel dubbio
nel ricordo.
Memoria delle mie memorie.
Non ci sei
a ridere con me
a piangere con me.
Sola
nella mancanza della tua consolazione.

“Scrivere” (febbraio, 10 2010)

Scrivere
Espressione di un monologo interiore
Scrivere
Aiuta
noi
a districare
il tumulto di emozioni
che abbiamo nel cuore
nella mente
Scrivere
Può essere una sala da ballo
dove danziamo tra le giravolte
delle nostre gioie
Scrivere
Può essere un'isola
su cui riposare
durante un naufragio
dove
abbandonata
momentaneamente
l'angoscia
la paura dell'ignoto
possiamo riprendere le forze
necessarie
per proseguire il nostro viaggio
Scrivere
Aiuta
gli altri
a condividere
la nostra allegria
A godere
del nostro benessere
A meglio comprenderci
sostenerci
perché talvolta
la rabbia
il dolore
la melanconia
le poche forze
ci trasformano
Credo
la scrittura
amica particolare
a cui affidarsi
nei diversi momenti della nostra vita
Scrivere
è un "fissare"
nel tempo
la nostra presenza.

“Piccoli raggi di sole” (febbraio, 9 2010)

Penso
la vita
sempre
comunque
nonostante
bella!
Sento
me stessa
fortunata
perché
anche quando
i miei occhi
vedono
attorno
del grigio
riesco
comunque
a sentire
quei piccoli raggi di sole
che non si arrendono
mai
e che con forza
ti dicono
“ci siamo,
adesso attraversiamo le nuvole
e tutto risplenderà
di nuovo.

“Garbato” (gennaio 2010)

Garbato
il tuo sguardo triste
mi accompagna
da sempre.
La carezza
non data
e quella voglia di tanto
mai accettata
Perché tutto è di più
Perché unico
e superiore
inspiegabilmente effimero
ma tanto dolce
necessario
Fonte inesauribile
e appagante.

“Vorrei dirti di sì” (gennaio 2010)

Vorrei dirti di sì
e incontrarti tra le stelle
perché il bene che provo
è parte dell’universo
Ci ritroviamo
E danziamo
E il dolce sapore
che ho sentito
tutte le volte
che ti ho pensato
ci avvolge e consola.
Anima mia
Anima tua
Unica essenza

“Una carezza” (gennaio 2010)

Una carezza
Suggello di questo antico amore
Parole scambiate in silenzio
Unione delle anime
Chi siamo?
Noi, con la luna e le sue stelle.

“Ricordi.” (gennaio, 28 2010)

Sono il nostro passato
fanno parte di ciò che ci circonda
utensili da cucina
vestiti appesi nell’armadio
penne e carta sulla nostra scrivania
Sono attorno
a disposizione
Fanno parte del nostro quotidiano
Ci accompagnano sempre
Talvolta
distolti dal nostro soprapensiero
ci soffermiamo su uno di loro
e allora
emozioni vissute
ritornano a noi
pervadendoci
secondo la loro natura
di nostalgia
rammarico
entusiasmo
gioia
allegrezza
rabbia
o dolore.

“Anna" (gennaio,27 2010 – Giornata della Memoria)

Anna,
l’immane forza che riveli
nei momenti più terribili della tua breve vita,
provocati da mani meschine e brutali;
la non-resa dei tuoi puri sentimenti
di fronte a tanta cattiveria. . . . .
Attingo dai tuoi pensieri,
dalle tue emozioni.
Perché il tuo sorriso
e quello di tanti tuoi compagni,
di ieri,
di oggi,
non si spenga,
parlo di te
e ti ricordo.

“Amicizia” (gennaio.26 2010)

Ti accompagna lungo la strada del tuo cammino.
Canta e balla
tra le giravolte delle tue gioie.
Ascolta i tuoi silenzi
e muta ti risponde nel dolore.
Ti tira le orecchie, ma applaude
ai tuoi traguardi.
E’ una presenza
al di là delle parole,
del contatto fisico.
Una parte della tua anima.
Parte dell’ Anima
che anima l’Universo.
Amicizia allo stato puro.

“Cara Tittina…” (maggio,24 2009)

Sentirai,
nel cuore,
un sussurro.
Ti farà sorridere
alla vita.
Donerà pace alle tue ansie.
Ti farà amare
te stessa
e gli altri.
Ti abbraccerà
respingendo le tue paure.
Ti accompagnerà
nei momenti
di gioia e di dolore.
Sarà
un sussurro d’amore.
Basterà ascoltarlo,
in silenzio,
tra il rumore assordante
della vita
e tutto ti si schiuderà
come deve essere.
Il sussurro d’amore
quello di Dio,
quello della tua mamma,
quello del tuo papà.