domenica 14 novembre 2010

“Sogno” (15-11-201)

Pendola, oscilla, tintinna
non dà tregua
il suo impercettibile suono chiama
il suo lento movimento attira
mi distolgo dal pensare razionale
mi giro, lo guardo
mi ammalia, mi ipnotizza
mi prende per mano e mi porta via, lontano
Mi sento bene in questo sogno, non ho paura
è un volo pindarico
zigzago tra gli spazi sconfinando il margine
mi sollevo dall’equilibrio imposto
mi allontano dalla presenza dovuta
Fantastico, mi illudo, spero
Mi nutro, mi disseto, mi crogiolo ancora un po’
Il suo è uno spazio limitato
tra la porta di un presente che non può diventare passato
e la porta di un futuro a cui nessuno c’è ad abbassar la maniglia
Solo sogno

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