Manufatti di parole
Scrivere, espressione di un monologo interiore. Scrivere, un "fissare" nel tempo la nostra presenza attraverso l’alternanza delle nostre parole .....
domenica 25 novembre 2012
“Se non siamo capaci di dire addio alla guerra” (18-11-2012)
Vorrei poter dire addio per sempre alla guerra
prima di augurare la buona notte
La notte non potrà mai esser buona
e il suo giorno non sarà mai felice
Nessun augurio
dall'incapacità di dire addio alla guerra
Guardiamo l’ultimo fermo immagine
ascoltando le grida silenziose di occhi innocenti
e annusiamo nelle polveri bianche sparate
il loro terrore
Sentiamo attraverso le vesti intrise di rosso
un freddo saluto
e restiamo fermi
lavandoci le mani con le lacrime di chi li piange
Staticità che è condanna.
"Caleidoscopio" (14-11-2012)
Mentre venivo qua, Il sole mi baciava
anzi no, era una carezza
calda e morbida
Negli occhi un caleidoscopio di colori
"Quando scende la notte" (21-07-2012)
Quando scende la notte e il silenzio tintinna,
i sedimenti dell’anima si smuovono e
sospinti da correnti impreviste
salgono ad incontrare il cielo
Un’esplosione miscellanea di sentimenti
illumina la notte buia
e tu sei lì tra il loro ribollire
a domandartene i significati
quando l’ alba ti coglie improvvisa
con il suo rosato velo
a ricoprire polveri di strati aggiunti.
Il giorno poi ti prende e ti porta via con sé
avvolgendoti con le sue mille sfaccettature
a confondere i pensieri.
“Mi rigenero nel Mondo” (04-06-2012)
Allontanatami dalla strada
a braccia aperte, stendo le gambe
mi approprio dello spazio di prato sotto al corpo
Guardo il cielo azzurro
Lo sguardo segue il volo delle rondini
Respiro aria profumata d’erba
e voli di api laboriose si fanno osservare
La mente
libera da ogni affanno si distende,
massaggia i pensieri che diluiti dalla pace si sciolgono
Fluttuano, rigenerandosi con l’energia del mondo
che seppur malato e bistrattato non molla
e continua il suo cammino cibandosi di tenacia
Voglio imparare dal Mondo la vita
Lui è un anziano maestro a cui non si dà più ascolto
In pochi lo rispettano
Inconsapevoli del bene perso e delle possibilità mancate
rincorriamo un benessere di plastica soffocante
A braccia aperte abbraccio la terra
mi rotolo nella sua polvere, tingendomi del suo colore
Voglio profumarmi del suo umore
sorbire attraverso la rugiada la sua essenza
e rigenerarmi in lei tante e tante volte ancora
ed esserne parte nell’infinito
Rialzarmi dal prato non è un affanno ora
il cammino sulla strada d’asfalto non opprime adesso
Certa di essere accolta
“Pasqua” ( 02-04-2012)
Serenità e Pace, questo sentirsi mi piace.
In questo tempo di riflessione, anche senza comunione
porgendomi delle domande, ascolto come penso e parlo
come accolgo l’altrui fare e come muovo il mio scambiare
Il giudizio un poco oscilla, da un lato e dall’altro pende
Nessuno di noi è così grande da esprimere sanzione
Credo allora che comprensione e qualche piccola attenzione
sian la formula speciale
per dare a questa Pasqua un significato speciale.
“Memoria” (27-01-2012)
La memoria è un filo di ragnatela
si tende, si allenta
ma non si spezza
Oscilla al fremito d’ali d’un passero in volo
riflette raggi di luce
e frammenta immagini
Trattiene gocce di rugiada
che evaporano al sole del giorno
e tornano la sera tarda
ad inumidire gli occhi
Si tende, si allenta
Non si spezza
Tessuto che unisce spazi vuoti
seguendo la via della vita.
“Notte senza fine” (18 luglio 2011)
Vorrei entrare in un tuo sogno e guardare,
seduta accanto a te,
le stelle di una notte senza fine.
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